Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 8 ottobe 2013 In lizza esponenti storici del movimento, ma anche volti nuovi. Trentaquattro candidati espressione di competenze, professionalità e territori diversi, una lista costruita dal basso e frutto di un lavoro partecipato, lungo più di un anno, fatto di aperture, discussioni e rinnovamenti, «perché di Verdi c’è ancora bisogno». Lo dice Lucia Coppola, che degli Ecologisti e civici – Verdi europei è la capolista: «Un Gruppo di persone che testimonia la serietà del rinnovamento, fatto di un ritrovato collegamento con le associazioni ambientaliste e con movimenti collaterali, come quelli contro l’inceneritore o la Valdastico, di cui la politica deve oggi tenere conto». Un percorso lungo, dunque quello che porta i Verdi del Trentino verso l’imminente tornata elettorale, passato attraverso i vari gruppi di lavoro che hanno dato vita alla stesura del programma di coalizione del centrosinistra autonomista, un «programma condiviso, la cui sintonia di fondo è derivata dal metodo di lavoro» spiega Coppola, «paladina dei percorsi partecipati». Ma all’interno di una coalizione, sia pur unita e compatta, ogni partito presenta una diversa sensibilità: «La cifra del nostro essere all’interno della coalizione a sostegno di Ugo Rossi – spiega Coppola – sta nel mantenere viva l’attenzione ad alcune tematiche magari passate sottotraccia nei punti programmatici degli altri partiti». Nello specifico «Ecologia e sviluppo sostenibile», quest’ultimo aggettivo ricorrente nelle intenzioni dei Verdi, in quanto «valore aggiunto molto importante, che denota l’impronta che vogliamo lasciare sul nostro territorio». Quello che serve è uno «sguardo lontano e lungimirante, che pensi al futuro di chi oggi è bambino». E dunque «no al consumo di suolo, sì alla rinaturalizzazione di alcuni luoghi del Trentino»: «Fra i nodi centrali della prossima legislatura dovrà esserci il lavoro sui parchi fluviali, come quello dell’Avisio o del Noce – spiega Coppola – così come la conservazione di territorio agricolo pregiato». Ancora, «sarà necessario rivedere le tipologie turistiche, i cambiamenti climatici faranno sì che gli impianti sotto i 2.000 metri non avranno più ragione d’essere. Si dovrà prestare attenzione alle foreste e all’agricoltura di montagna, anche in termini di occupazione». Mantenere alta, dunque, l’attenzione al territorio, sia alle alte quote che a fondovalle: «Quello di Trento, ad esempio, è il comune più agricolo, si punti sul biologico». È anche quello con «4.000 appartamenti sfitti, ci si pensi prima di dare il via sempre a nuove costruzioni». |
LUCIA COPPOLA
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